Il corredo sonoro è l’intramontabile “Edward Elgar’s Cello Concerto in E minor” nell’interpretazione unica di Jacqueline du Pré
Il nuovo anno si apre nel segno del sole e del bel tempo, siamo in 4 amici alla ricerca delle migliori postazioni per realizzare qualche scatto all’alba. Raggiungiamo la sommità di una collina, una strada stretta… da una parte sorge il sole, dall’altra lo sguardo alle Alpi che piano piano cambiano colore, da rosato a raggiante di luce.
Ci spostiamo in vari luoghi rapidamente grazie a informazioni precise di chi conosce i luoghi e il resto è negli scatti…
Galleria di Scatti
L’alba rosea sulle Alpi, il sole che giunge sul paese di Fortunago e Borgoratto Mormorolo fino allo scatto sul Castello di Stefanago: la vegetazione che si dirada in alcuni punti e permette di raggiungere l’orizzonte.
Costeggiando i boschi da lontano riusciamo a scorgere col binocolo la fauna locale, daini e caprioli. Posizionando al volo il treppiede qualche scatto e breve ripresa consentono un ricordo di questi splendidi animali nel loro ambiente naturale.
Un veloce passaggio nel centro di Fortunago e la visita all’Oratorio di Sant’Antonio
Il Castello di Stefanago
Sullo sfondo le Alpi, ecco una foto che è stata condivisa su vari network
Inizio la “camminata fotografica” verso sera, poco prima del calar del sole, già la nebbia si impossessa del paese. In paese stanno realizzando gli ultimi ritocchi alle luminarie per la prima accensione… nei giorni successivi aggiungeranno ancora qualche particolare (visibile nelle fotografie in pagina 2 realizzate pochi giorni dopo mentre in pagina 3 vi è qualche foto scattata alla prima neve del 13/12/2019).
Nelle didascalie alle foto ho inserito vari link a miei articoli precedenti e attività del luogo che mi sembravano ben evidenziate.
Qualora vi fossero dimenticanze o suggerimenti è sempre possibile contattarmi preferibilmente su Facebook Messenger oppure tramite la mail [email protected]
700 Enolocanda è un luogo dove poter gustare il meglio dell’Oltrepò Pavese con vini artigianali dalle qualità uniche: non essendo un enologo non mi soffermerò sulla indiscussa bontà di cui invece potrete leggere molto nella sezione di link esterni dedicati… bensì scorgerò le emozioni e l’atmosfera unica che Stefano Milanesi sa portare in una serata presso questa locanda (link alla pagina facebook) di cui è proprietaria la moglie
La locanda si trova a Santa Giuletta dove nelle vicinanze ritroviamo la Chiesa dedicata alla martire Santa Julitta in frazione Castello: consiglio la consultazione dei blog Albyfoto e Roberto Marchese per ulteriori ricerche sul luogo.
Da Wikipedia interessanti informazioni: “Il nucleo più antico, detto Castello, sorge sulla collina; il nucleo più moderno, detto La Villa, attuale capoluogo, si trova ai piedi della collina, e si estende fino alla ex-statale 10 Padana Inferiore. Il punto più alto di Santa Giuletta è il Monte Zavo (346 m s.l.m.), dal quale venne estratta l’arenaria sufficiente alla costruzione di alcune parti di San Michele (Pavia), San Pietro in ciel d’oro (Pavia) e per la certosa (Certosa di Pavia)”
Uno sguardo verso nord: oltre i vigneti si scorge l’intera pianura padana fino alle Alpi nei giorni in cui le condizioni meteorologiche lo consentono.
Ma veniamo al Cenone di Capodanno: ecco il post che ho realizzato su instagram con una piccola collezione di foto di quanto ci ha rallegrato durante la serata.
La specialità: i vini di Stefano Milanesi Enoartigiano
Alcuni dei vini gustati in serata: l’abbinamento sempre piacevole col cibo permette sempre di esaltarne le caratteristiche
Tecla, un rosso d’annata e Poltre, il perfetto vino da tavola bianco
Ogni vino una storia, ogni annata colori e profumi diversi nonché combinazioni che a stento si possono immaginare o solamente descrivere
Risulta piacevole abbandonarsi al gusto e seguire i consigli per gli abbinamenti che Stefano, da sommelier di elevata caratura, sa dare insieme al coinvolgimento con i racconti della terra e la valorizzazione dei suoi vitigni
Ci vogliono molte visite per assaggiarli tutti e alla fine si è travolti da sapori unici
E il Vesna… può essere davvero un ottimo regalo per farsi ricordare, se corredato inoltre dall’apposita confezione dalla caratteristica rustica e verace
Foto racconto dei piatti principali
Una carrellata di primizie con foto dall’account instagram dell’amico Stefano Zoccarato che ha provveduto a etichettare le sue produzioni emotive realizzate in serata.
EDIT 18/11/2019: l’ultima foto è stata aggiunta all’articolo del Periodico News del 13 novembre 2019
L’albero che risplende di fronte alla Basilica, emozioni uniche.
Il Presepe in Basilica
La rappresentazione del giorno
La rappresentazione della notte (non è ancora Natale)
Giunto il Natale, Gesù bambino è posto nella mangiatoia.
Ecco un video del Presepe in versione dapprima diurna e poi notturna. L’audio proviene da una mia registrazione della “Mezzanotte di Natale” del 2011 che realizzai per una sequenza di immagini. Nel brano oltre ad aver preparato la traccia di sottofondo suono Sax Tenore ed Ewi
I tramonti
Tramonti unici nella piazza della Basilica e del Comune, sullo sfondo il Monte di San Contardo ricorda ogni giorno il legame della cittadina con le origini.
Qui sopra la stessa foto ma in una post-produzione diversa che ne accentua l’emotività mentre nella succeva incroci di linee in cielo al calar della sera.
Il Distretto commerciale Broni-Stradella
Le sere degli ultimi acquisti nella zona commerciale restituiscono l’aria della festa che si avvicina
L’albero di Natale illuminato
Durante le festività l’albero illuminato di fronte alla Basilica dona emozioni speciali.
Nel centro del paese sorge questa meraviglia che è la Basilica di San Pietro Apostolo, è un edificio dai tratti unici che sembrerebbe dover appartenere per lo più ad una grande città metropolitana dalla millenaria storia.
Una foto notturna in bianco e nero
Foto notturna di Piazza Giuseppe Garibaldi
Particolari costruttivi
Broni (“al re di pais” come spesso viene definito un po’ per campanilismo e molto più per affetto dagli abitanti) possiede questa meraviglia che è frutto di un’evoluzione notevole nei secoli: l’edificio originale era stato costruito con l’entrata principale a est (calcolata per essere orientata verso il sorgere del sole sia per questioni religiose che tecniche – oggi parleremmo di illuminotecnica), solo con rimaneggiamenti successivi la Chiesa ha assunto l’attuale conformazione con l’entrata a nord. ( Maggiori informazioni presso il sito Crocevia d’Europa)
Nella pagina di VisitPavia (guida ufficiale della Provincia Pavia) si parla proprio di questa Chiesa Parrocchiale dalle antichissime origini e si inserisce come data determinante il 1547, anno in cui fu riedificata su progetto di Bernardino e Angelo Lonati.
Mentre la facciata e la cupola sono ottocentesche, l’interno presenta forme barocche, con la volta completamente affrescata da Carlo Antonio Bianchi. (Fonte: VisitPavia)
L’abside, con la secentesca tela di Carlo Francesco Nuvolone raffigurante il Martirio di San Pietro e le cappelle laterali custodiscono preziosi dipinti, tra cui la Battaglia di Lepanto attribuita a Giovanni Battista del Sole, al quale a partire dal 1661 erano stati commissionati numerosi dipinti, tra cui il ciclo delle Storie di San Contardo che decorava completamente la cappella dedicata al santo. (Fonte: VisitPavia)
Nota aggiuntiva – Ottobre 2019: al momento della scrittura di questo articolo (Ottobre 2018) la pagina dedicata dal Portale VisitPavia risultava raggiungibile e completa di informazioni mentre ora sembra disattivata.
La Battaglia di Lepanto
L’altare dedicato a San Contardo
L’atmosfera unica
Nel pomeriggio di sole in cui sono tornato a questo luogo del cuore, con i lampadari principali spenti, l’atmosfera era assai intimistica e permetteva di assistere a stupefacenti giochi di luce che probabilmente erano stati già pensati durante la riedificazione in tempi in cui l’unica fonte di illuminazione erano le candele.
E così guardando fare le varie cappellette verso l’uscita nella navata laterale destra ho potuto cogliere qualcuno di questi “momenti”
Posta sulla strada della celebre via Francigena, nota per i pellegrinaggi di cui Pavia è crocevia in Europa, troviamo questa stupenda rappresentazione dello stile romanico lombardo.
Fondata con l’attiguo ospedale nel 1157 da Gistenzone Salimbene e visibile oggi nella configurazione del secolo XIII, fu uno dei più antichi lebbrosari d’Italia, nel catino absidale conserva ancora una piccola parte degli affreschi risalenti all’epoca in cui è stata costruita.
L’abside
Nell’abside si può vedere sbiadito un affresco che riproponeva l’incoronazione di Cristo seduto in trono
L’impiego raffinato del cotto conferisce alla facciata un carattere unico, riporta ad un passato lontano ma che porta a intravedere quello che sarebbe stato poi lo stile delle grandi chiese trecentesche.
Ponendosi al centro della Chiesa e guardando verso l’uscita si colgono riflessi particolari, una volta chiusa la porta, l’ambiente è raccolto e dai toni tenui.
La luce e il simbolismo che spingono alla riflessione riportano alla mente quel senso di umiltà che doveva essere provato dal fedele che si approcciava all’ingresso nella Chiesa e al rapporto con qualcosa di più grande di sé. In questo senso il periodo di costruzione influenza l’arte nelle sue forme, tanto da indurre rispetto e necessità di perdono a colui che entra nel complesso.
Oltre alla Chiesa nel complesso sono presenti anche i resti del corpo d’ingresso della Cascina San Lazzaro: maggiori informazioni sono reperibili presso la pagina web di Lombardia Beni Culturali indicata negli approfondimenti
Il 27 luglio 2018 è stato possibile assistere ad una eclissi totale di luna: per assistere ad uno spettacolo migliore è stato necessario come sempre in questi casi cercare una zona poco illuminata e leggermente rialzata.
Nell’Oltrepò Pavese i posti a disposizioni sono innumerevoli, uno dei più classici è stato quello che abbiamo scelto nel nostro gruppo di amci: il Belvedere di Montalto Pavese, la Costa del Vento.
Per indicazioni più tecniche rispetto all’eclissi lascio questo ottimo link presso il sito Virtual Scope.
La meraviglia di questa eclissi risiede nel fatto che si è svolta durante una luna piena e con marte visibile appena sotto al nostro satellite e molto più luminoso del solito.
Galleria Fotografica personale
La maggior parte delle foto sono state scattate in lunga esposizione tra i 15 e i 30 secondi, sono presenti a maggiore qualità nell’Album di Nikon Club dedicato
Qui sotto incorporo alcuni scatti dal mio Instagram:
nella prima lunga esposizione che inserisco si vedono bene la la luna dal colore rosso, più in basso a destra marte e in alto un aereo di cui ho catturato la scia luminosa.
nel secondo scatto che inserisco si ha uno scatto che assume colorazioni e sfumature diverse per modificate impostazioni (esposizione, apertura, tempo di esposizione)
nel terzo scatto inserisco un ingrandimento in cui si vede lo “spicchio di luna” e l’ombra della terra sul nostro satellite che avanza, in basso a destra ancora marte.
Inserisco ora una serie di scatti al Crepuscolo, dapprima verso il Castello di Montalto Pavese, poi verso Sannazzaro e infine uno scatto che temporalmente ha preceduto tutti gli altri: il tramonto col sole seminascosto fra le nuvole con ancora uno sguardo alla vallata e al Castello
Una bella occasione mi ha portato a rivedere Bergamo, meravigliosa città della Lombardia… molti volti, molte epoche che si intrecciano con la storia e Donizetti sempre nel cuore con la sua musica e il teatro a lui dedicato.
Le poche ore trascorse mi hanno portato a conoscere dei piccoli tesori nascosti nella città che, pur avendola visitata varie volte, ancora mi erano sfuggiti.
Qui si può vedere l’esterno della chiesa ( facilmente raggiungibile anche prendendo la strada a destra appena saliti con la Funicolare per Bergamo Alta)
La visita è stata breve ma intensa, avrei voluto ripercorrere altre zone che avevo già visto in altri tempi ma il tempo è troppo spesso tiranno: prossimamente aggiungerò forse qualche foto d’archivio delle precedenti occasioni
Una breve escursione con amici mi ha portato a scoprire questo meraviglioso bosco dell’Oltrepò Pavese: siamo a Pancarana infatti e qui il grande fiume si snoda fra territori che sembrano riportare l’orologio indietro a quando la società trovava un diverso approccio con la natura… oggi molto spesso volerla salvaguardare non ci permette comunque di raggiungere quel livello di connessione con essa che anni fa i nostri nonni possedevano. Bello riscoprire lungo il Po piccoli gioielli inviolati, quasi nascosti, e per questo ancor più preziosi.
Inserisco 3 foto tra le quali ho successivamente stampato la prima per l’evento Artcadia tenutosi ieri e di cui parlerò al prossimo paragrafo.
Artcadia – 27/05/2018
La manifestazione Artcadia 2018 è nata per coinvolgere persone amanti della natura, della fotografia e di quei piccoli luoghi dell’anima che aiutano in una società così frenetica come quella in cui viviamo oggi.
Durante la giornata è stato presentato anche il primo romanzo ambientato nel bosco: Silenzio in Arcadia di Elisa Contardi
Come anticipato all’inizio di questo breve articolo ho esposto la prima delle 3 foto incorporate prima e può essere vista a migliore qualità sulla mia pagina del Nikon Club Italia seguendo questo link
Ecco ora alcune foto scattate durante la manifestazione incorporate dal mio canale Instagram