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Post del 21 marzo 2018 alle 21:23 – Ingegneria Ambientale ha condiviso il video di Quello che i semi non dicono – The other side of the seed.

Aumento della popolazione globale e cambiamenti climatici spingono l’uomo a dover ripensare i sistemi di approvvigionamento e l’ottenimento delle risorse necessarie alla vita: questo richiede un utilizzo più equilibrato di ciò che abbiamo a disposizione.
Nel precedente post l’acqua era il punto principale proprio perché grazie ad essa si può produrre cibo e attraverso nuovi tipi di agricoltura più sostenibili ottenere maggiore efficienza e migliori risultati.
Per attuare queste modificazioni è necessario ripensare ogni processo: vediamo quindi il nuovo progetto del Laboratorio di Biotecnologie Vegetali dell’Università di Pavia

Dalla pagina “Quello che i semi non dicono” relativa al progetto

Il team del Laboratorio di Biotecnologie Vegetali studia la capacità del seme di riparare il proprio DNA ed ha identificato alcuni geni che controllano questo processo. I semi di qualità superiore presentano livelli elevati di attività di tali geni. Con le tecniche di biologia molecolare è possibile monitorarne l’attività ed effettuare una diagnosi precoce della qualità delle sementi.

Dalla pagina del crowdfunding su Universitiamo.eu:
https://universitiamo.eu/campa…/the-other-side-of-the-seed/…

I semi sono la vita e producono le piante che nutrono l’intero nostro pianeta e sono fonte di alimenti per l’uomo. Ma i semi possiedono altre qualità nascoste … e noi abbiamo trovato il modo di svelare questi segreti. Aiutaci a scoprire quello che i semi non dicono!

“Da un piccolo seme può nascere un albero immenso” (Eschilo) … i semi non solo producono il pane che tutti i giorni troviamo sulle nostre tavole. Immenso è il potenziale racchiuso nei semi che ci nutrono. Alimento, farmaco, cosmetico, raccontano storie non scritte. Abbiamo una fantastica chiave “molecolare” per svelare questi segreti nascosti.

Questa chiave si chiama microRNA. In termini scientifici, i microRNA sono piccole molecole di RNA non codificante che svolgono funzioni complesse di controllo dell’attività di migliaia di geni sia nelle piante che nell’uomo. Immaginateli come i piccoli gnomi del giardino che possiedono la chiave di un meraviglioso giardino e si prendono cura di tutto ciò che si trova per coltivare perfettamente splendidi fiori.

Nelle piante questi microRNA controllano la risposta agli stress ambientali, migliorando la produttività agricola. Recentemente, la comunità scientifica ha realizzato un’incredibile scoperta, dimostrando che i miRNA delle piante possono influenzare l’attività dei geni nell’uomo. Provate ad immaginare questo come se ci fossero dei piccoli gnomi del giardino a prendersi cura del vostro organismo. Si è così aperto un nuovo orizzonte della ricerca che vede i microRNA assunti con gli alimenti come messaggeri di benessere e salute, in grado di contribuire alla cura di gravi patologie come il cancro o la sclerosi multipla.
Partendo da queste nuove informazioni, ci proponiamo come obiettivo di identificare i miRNA presenti nei semi che fanno parte della nostra dieta giornaliera, come i cereali o i legumi, e di verificare la loro capacità di resistere ai trattamenti di cottura così come il loro potenziale di interazione con i nostri geni.

La scelta delle specie oggetto di studio (riso, mais e soia) è dettata dalla disponibilità di strumenti scientifici (ad esempio banche dati e piattaforme tecnologiche molecolari ad alta risoluzione) necessari per poter svolgere tale indagine.

Effettuando analisi su larga scala ed integrando i risultati ottenuti, sarà possibile acquisire informazioni sui ruoli che i microRNA delle piante potrebbero svolgere nella nostra dieta come fonte di salute, benessere e prevenzione. Confrontando i microRNA presenti nel seme crudo con quelli ritrovati negli alimenti cotti, sarà possibile individuare quei microRNA resistenti alla cottura che presentano potenziali effetti benefici per la salute.

Sarà così possibile studiare questi microRNA nel contesto di una sorta di nuovo ‘social network’ che coinvolgerà piante ed esseri umani.

Post del 21 marzo 2018 ore 20:42 – Ingegneria Ambientale ha condiviso il video di MapScaping.

Un interessante video prodotto da MapScaping in cui si evidenziano le meteore, registrate dal 1500 a oggi, che hanno colpito la terra.
Ovviamente i dati odierni sono maggiori e si assiste ad un incremento nella parte finale del video.
Vedendolo possiamo ricordare quanto siamo piccoli di fronte alla natura e ai fenomeni che giornalmente cerchiamo di controllare grazie anche allo studio e alla ricerca.

Buona visione